17 Giugno 2019 | Formazione
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Da una ricerca condotta recentemente dalla Dale Carnegie Training in oltre 14 paesi è emerso che:
Questi dati ci fanno riflettere su come, nonostante l’impegno e l’investimento per stare al passo con le continue innovazioni tecnologiche, ci sia ancora molto da fare al fine di garantire un clima aziendale di qualità e creare un senso di appartenenza in azienda.
Desidero approfondire il tema insieme a voi e vi propongo, sulla base della mia esperienza, 3 presupposti che ritengo fondamentali, le 3 C, per creare, sostenere e valorizzazione un sano ed ecologico senso di appartenenza aziendale: chiarezza – collaborazione – coerenza.
La chiarezza è importante per lasciar poco spazio a dubbi di qualsiasi natura. Che cosa intendo con chiarezza? Chiarezza dei valori. Il senso d’appartenenza è una forte connessione emotiva, e ciò che scatena le emozioni è l’insieme delle ragioni per le quali ci sentiamo più o meno coinvolti in una relazione, in questo caso con l’azienda in cui lavoriamo. La carta valoriale interna dovrebbe quindi attrarre questa connessione emotiva e divenire il caposaldo della cultura aziendale, ispirando le linee guida comportamentali delle persone, se creata, applicata e disciplinata con professionalità e coerenza. Focalizzarsi sui valori aziendali permette di comprendere inoltre la tipologia di collaboratore che si vuole attrarre.
Ciò in cui crediamo genera le azioni che intraprendiamo. Molto spesso accade che values, vision e mission si riducano a qualche poster appeso al muro degli uffici, che siano totalmente ignorati e creino un senso di frustrazione e risentimento nei confronti di un’azienda che predica bene e razzola male. La positiva energia che si può, invece, scatenare dalla loro applicazione va supportata da un ragionamento sul come tradurre questi statements in comportamenti e azioni concrete: definire linee guida chiare, sostenute lavorando individualmente e in team, concentrandosi sul potenziale dei collaboratori con coaching, feedback e formazione. Questo rafforza l’abitudine all’ascolto, alla riconoscenza ed alla valorizzazione iniziando a creare un profondo senso di connessione emotiva con l’azienda. Quello che accade successivamente è che, in modo del tutto naturale, iniziano a svilupparsi comportamenti di aiuto reciproco, empatia e cortesia. In un ambiente di lavoro dove sono chiari ruoli e responsabilità, dove i valori dell’azienda si fondono con quelli dei collaboratori, e dove feedback e formazione sono incoraggiati e valorizzati come plus, il tasso di collaborazione aumenta notevolmente a vantaggio della produttività, del clima aziendale e della qualità della vita di tutti.
Il lavoro iniziale sui valori e il suo successivo breakdown in azioni specifiche sono solo la base di partenza. La parte del leone nella creazione di senso d’appartenenza all’interno dell’azienda la farà sempre e solamente la coerenza con la quale le belle parole vengono sostenute dalle azioni. La coerenza è un potentissimo generatore di fiducia e un collaboratore che sente di potersi fidare della propria azienda, che vede le parole tradotte in fatti e che si sente partecipe nel raggiungimento dei risultati, inizierà a vestire con orgoglio la “maglia” aziendale. Una statistica pubblicata dal Guardian nel suo annuale Workplace Benefits Study, afferma che il 55% dei lavoratori che percepiscono il proprio datore di lavoro come coerente e con a cuore il loro benessere, sono disposti a rimanere in azienda per più di 10 anni, abbattendo i tassi di turnover e tutti i costi diretti e indiretti che da esso derivano. Ulteriore aspetto da puntualizzare è la coerenza nella condivisione: al fine di coinvolgere attivamente i collaboratori, è necessario che essi abbiano chiari gli obiettivi aziendali, dipartimentali e siano sostenuti professionalmente dal manager di riferimento.
Nel mercato moderno e futuro, la chiarezza della propria identità aziendale è il fondamento per costruire con rispetto, etica e coerenza un’offerta di prodotti/servizi che apporti valore: essa potrà poi esser sostenuta nel tempo esclusivamente da una forte cultura aziendale, basata su valori condivisi e che abbracci il bene dell’essere umano come fine e non più come mezzo.
Qual è il vostro punto di vista?
Quali sono secondo voi i pilastri sui quali si deve basare un buon clima aziendale?
Buona giornata,
Michele Prete
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